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Sotto la Gonna | Arte di Sabina Papillo “Lady Killer Ink”

5 Marzo 2022 | 18:30 15 Marzo 2022 | 23:00

Mostra di LADY KILLER (Sabina Papillo), tatuatrice ed illustratrice.
https://www.facebook.com/ladykillerink


Dal martedì al sabato, dalle 18:30 alle 24:00.
Dal 5 al 15 Marzo 2022.


Sabina Papillo è nata a La Spezia nel 1990.
Frequenta l’Istituto Statale D’Arte di Chiavari.
Finita la scuola superiore frequenta L’accademia di Belle Arti di Carrara laureandosi sia nel triennio che nel biennio in Storia dell’Arte e Pittura.
Espone in diverse mostre collettive, ancora come pittrice, legate all’Accademia di Belle Arti a Lido di Camaiore, Galleria Europa (10/2012), alla Marble Weeks di Carrara(08/2014), a Palazzo Minucci Solaini di Volterra (06/2012), Roma Palazzo Ruspoli (02/2013). Nel 2017 è invitata al Foro Boario di Lucca ad un evento organizzato da “NON UNA DI MENO”, ed il suo percorso artistico si muove in direzione femminista, legato alla consapevolezza che non vi è ancora una mentalità morale che agevoli la donna nella società Italiana. Nel paesino dove cresce, Levanto, la visuale della donna, in molti casi, era quasi arcaica durante la sua adolescenza.
Decide così di trasferirsi a Milano e dedicare i suoi studi al tatuaggio e all’illustrazione.
Sia nel tatuaggio che nell’illustrazione ci sono risvolti femministi. Ad esempio, le sue pin up son riprese dai vecchi disegni old school dove dipingevano la donna come non è veramente nella sua estetica, di conseguenza decide di cambiare i loro volti in mostri o scheletri, aggiungendo peluria e dando un’estetica di quello che la società odierna evidenzierebbe come “antiestetico”.
A Milano espone, come illustratrice, alla prima edizione di “Matite” uno spin off del Frida Market nel novembre del 2019 e partecipa anche alla seconda edizione a settembre nel 2020; quest’ultima mette appunto in discussione il ruolo della donna nella società odierna, la mostra viene poi interrotta per motivi legati al COVID. Le sue locandine mettono in evidenza i problemi che ancora oggi si pongono molte donne. A 26 anni subisce violenza fisica e psicologica durante una relazione tossica e da quel momento le sue locandine diventano luogo di sfogo ma sono anche un modo per esorcizzare le sue paure, dando alle opere un’etica grottesca. E da qui nasce il nome Lady Killer. Le locandine esposte sono ispirate iconograficamente ai manifesti dei film horror degli anni ’40 e non tutte trattano argomenti femministi.